Pericolo lingua blu: strategie da adottare

Lingua blu nei bovini, un confronto sulle strategie L’Izs Sardegna sarà al convegno organizzato a Ozieri nell’ambito della fiera per il comparto zootecnico e agro alimentare del nord Sardegna

Blue tongue e bovini, movimentazione, vaccini, strategie d’azione e, soprattutto, collaborazione con i produttori e allevatori per ridurre al minimo i rischi di infezione nel bestiame. Saranno questi i temi centrali dell’intervento che Sandro Rolesu, responsabile dell’osservatorio epidemiologico veterinario regionale dell’Izs Sardegna, terrà al convegno su “produzione della carne: miglioramento genetico ed emergenze sanitarie”, in programma sabato 12 aprile alla fiera di Ozieri. «È il posto giusto per confrontarsi sulle possibili vie da percorrere – afferma il veterinario – e rappresenta l’occasione per produttori e allevatori di bovini di essere protagonisti, anche nella ricerca di soluzioni per contrastare la diffusione della malattia».

La fiera del 12 e 13 aprile quindi si traduce in una opportunità di confronto anche tra gli specialisti del settore, Izs Sardegna, Asl Sassari, Aia, Aras sulle vie percorribili per far fronte alle emergenze sanitarie come, appunto, la blue tongue. Ecco allora che proprio la diffusione della malattia vede il bovino giocare un ruolo importante. «La lingua blu – riprende Sandro Rolesu – per quanto riguarda i bovini, è un evento che, sino a ora, ha creato esclusivamente problemi di movimentazione dei capi. Infatti, l’animale pur infettandosi, non manifesta i sintomi tipici che invece si riscontrano negli ovini. Il bovino, potremmo dire, diventa un portatore sano della malattia e se movimentato in altri luoghi, può trasportarla dove, sino a qual momento, non era presente».

Una situazione ad alto rischio, soprattutto per le pecore che, se non vaccinate, rischiano di contrarre la malattia e morire. Sono stati migliaia i capi ovini morti nel 2013, un danno per i pastori e per l’economia isolana. «Si comprende quindi quanto possa essere importante vaccinare anche i bovini – fa notare il responsabile dell’osservatorio epidemiologico – che, soltanto in questo modo, possono essere spostati da un territorio infetto a un altro». Dai dati forniti dall’osservatorio epidemiologico, nei primi anni della comparsa della lingua blu, tra il 2002 e il 2005, in Sardegna furono vaccinati oltre 200 mila bovini; negli anni successivi soltanto quelli destinati alla movimentazione. Ad aiutare gli esperti dell’Izs Sardegna nel controllo della malattia, poi, ci sono anche i capi sentinella che, presenti in varie aziende dell’isola, vengono sottoposti a controlli periodici, con prelievi di sangue, per verificare la comparsa della malattia. «Queste attività – afferma il direttore generale dell’Izs Antonello Usai – sono lo specchio delle azioni di sorveglianza costante che le nostre strutture e i veterinari dell’Istituto zooprofilattico sperimentale mettono in campo quotidianamente. Un ruolo importante quello dell’Izs che è parte di un sistema che mira alla salvaguardia e all’accertamento dello stato sanitario degli animali».

Si tratta quindi di comprendere e adottare le giuste strategie che, per quanto riguarda la blue tongue nei bovini, sono collegate non soltanto ad aspetti di tipo sanitario ma anche di tipo commerciale. In particolare per la Sardegna dove ha un certo peso la necessità di trasportare il bestiame per l’ingrasso nelle regioni del nord Italia. «Quelle aree – conclude Sandro Rolesu – sono immuni da lingua blu e per questo motivo chiedono rassicurazioni sulla salute dei capi in ingresso».

Redazione, 11 Aprile 2014