Nuova legge regionale su lingua e cultura, soddisfazione da parte de l’Omnium Cultural

L'opinione di Stefano Campus, presidente de L’Òmnium Cultural de l’Alguer

L’Òmnium Cultural de l’Alguer accoglie con soddisfazione l’approvazione della nuova Legge Regionale del 3 luglio 2018 n° 22, sulla lingua e cultura sarda e di quella catalana di Alghero, poiché evidenzia il vivo interesse del legislatore regionale sardo nei confronti del sardo del catalano di Alghero e delle altre lingue minoritarie della Sardegna. Questa legge, che sostituisce quella precedente del 1997, definisce i principi stabiliti dalla legge statale del 1999 che introduceva importanti novità in merito alla tutela e promozione del catalano di Alghero all’interno delle istituzioni pubbliche ed di quelle scolastiche.  È importante ricordare che l’Òmnium Cultural de l’Alguer, ha introdotto già dal 1999 l’algherese nelle scuole cittadine, da quelle dell’infanzia, alle primarie sino a quelle secondarie di primo grado, realizzando per oltre 10 anni il progetto Joan Palomba, coinvolgendo migliaia di studenti, e che ancora oggi è un esempio di modello di insegnamento della lingua madre in ambito scolastico. Con la nuova legge pertanto si definiscono i principi stabiliti dalla Legge statale, e grazie ai numerosi emendamenti (inizialmente 47) presentati in Consiglio Regionale nati dalla fattiva collaborazione dell’Òmnium Cultural de l’Alguer con il Consigliere Regionale algherese Marco Tedde e successivamente con l’altro Consigliere Raimondo Cacciotto, sono stati introdotti principi di tutela e valorizzazione importanti per il catalano di Alghero, non presenti nella proposta di legge originaria.

Innanzitutto, contrariamente alla lingua sarda che non possiede uno standard linguistico e una norma ortografica, grazie ai nostri emendamenti per il catalano di Alghero si fa riferimento allo standard già in uso nel Comune di Alghero (ovvero al “Català de l’Alguer: criteris de llengua escrita model d’àmbit restringit de l’alguerés . Documento a cura di Luca Scala approvato nel 2003 dall’Institut d’Estudis Catalans). Un altro aspetto importante inserito nella nuova legge, grazie a detti emendamenti, riguarda l’attestazione di conoscenza della lingua di livello C1 (secondo il quadro Comune Europeo di Riferimento, QCER), che devono avere i docenti scolastici e gli operatori di Sportello Linguistico, rilasciata da riconosciuti e qualificati Istituti di lingua e cultura catalana attraverso l’Università di Sassari . Si ricorda che da anni l’Università degli Studi di Sassari, attraverso l’Istituto Ramon Llull, rilascia il Certificat Internacional de Català ed il livello C1 è già in possesso di alcuni docenti algheresi. Viene inoltre definito l’uso della lingua all’interno degli uffici della regione e nelle amministrazioni comunali, sia per ciò che riguarda il personale ma anche negli atti amministrativi ed all’interno degli organi collegiali.

Da precisare che ad Alghero, già in passato, si sono svolti progetti di insegnamento dell’algherese rivolti al personale dell’amministrazione comunale, oltre che altri progetti riguardanti la promozione e la diffusione della lingua. Per la toponomastica viene confermata la competenza dell’amministrazione comunale di Alghero nella definizione della toponomastica storica, per la quale esiste lo studio scientifico dello studioso algherese Rafael Caria, che può essere adottato come testo di riferimento. Uno dei 47 emendamenti presentati su nostra proposta dal Consigliere Marco Tedde, non approvato dal Consiglio Regionale, prevedeva negli aeroporti sardi che gli annunci dei voli venissero fatti anche in lingua sarda ed in quello di Alghero in algherese.

Per quanto riguarda l’insegnamento nelle scuole, a partire dalle scuole dell’infanzia e fino alle scuole secondarie, vengono definiti i principi già stabiliti dalla legge statale, ossia l’insegnamento del catalano di Alghero in orario curriculare, 2 o tre ore settimanali, potrà essere inserito dalle istituzioni scolatiche nei relativi programmi educativi. È importante precisare che l’insegnamento non è obbligatorio, bensì dovrà essere esercitata la scelta al momento dell’iscrizione. La Regione sarda sostiene finanziariamente le istituzioni scolastiche che inseriscono nella programmazione l’insegnamento della lingua e l’utilizzo veicolare del catalano di Alghero.

Inoltre come stabilito dalla legge statale vengono previsti finanziamenti a favore del settore dell’informazione, dell’editoria e delle nuove tecnologie che utilizzano il catalano di Alghero. Pertanto contrariamente a quanto affermato da qualche associazione culturale affetta da manie di protagonismo che si è assunta pubblicamente la paternità degli emendamenti presentati a tutela dell’algherese e che ha diffuso come assoluta novità l’introduzione dell’insegnamento dell’algherese nelle scuole, ricordiamo che ciò è stato realizzato in Città alla fine degli anni ‘90 dall’Òmnium Cultural de l’Alguer con la collaborazione della Generalitat de Catalunya, del Comune di Alghero e delle istituzioni scolastiche cittadine. Per cui la novità fondamentale di questa nuova legge è che ha regolamentato e reso organici i principi stabiliti dalla legge statale del 1999 e individuato risorse finanziarie per la promozione delle minoranze linguistiche storiche ed alloglotte.

Stefano Campus, 21 Luglio 2018