Microcredito Fse, 10,7 milioni al fondo

Presto i nuovi bandi per aspiranti imprenditori

Con una delibera proposta dall’assessora del Lavoro Virginia Mura, la Giunta regionale ha destinato al Fondo Microcredito FSE risorse complessive per 10,7 milioni di euro. La dotazione finanziaria proviene, per un totale iniziale di 4,7 milioni, dal POR FSE 2014-2020 (azione 8.10.1) e dalle risorse restituite dalla Programmazione 2007-2013, per un importo iniziale pari a 6 milioni. L’atto adottato oggi dall’esecutivo prelude alla pubblicazione dei nuovi Avvisi pubblici, destinati a favorire la creazione e lo sviluppo delle microimprese e delle piccole e medie imprese sul territorio regionale da parte di soggetti svantaggiati che, a causa di condizioni oggettive e soggettive, riscontrano difficoltà di accesso ai tradizionali canali del credito (i cosiddetti “soggetti non bancabili”). La delibera, inoltre, conferma la riserva di una quota del fondo ai ragazzi che hanno aderito agli interventi per la creazione d’impresa del programma Garanzia Giovani. A gestire il Microcredito FSE sarà ancora la Sfirs, la finanziaria regionale che, già nella passata programmazione comunitaria, ha governato con successo lo strumento di ingegneria finanziaria.

Istituito nel precedente ciclo di programmazione 2007-2013 con il preciso scopo di agevolare l’accesso al capitale e al credito da parte delle imprese esistenti in Sardegna, il fondo Microcredito FSE è un fondo rotativo (che si rigenera, cioè, attraverso il rientro dei prestiti erogati). Negli anni ha mostrato di essere tra le misure maggiormente impattanti, in senso positivo, sul contesto socio economico regionale, facilitando e incentivando la creazione di nuove imprese e assicurando buone performances: ottima partecipazione di donne, tasso di sofferenza nella restituzione dei prestiti inferiore a quello registrato dal sistema bancario, sopravvivenza media delle imprese sostenute superiore alla media dopo cinque anni.

Il meccanismo di funzionamento della misura è semplice: a fronte della presentazione di un Business Plan, l’aspirante imprenditore riceve un prestito da 5 mila a 25 mila euro per l’avvio della nuova attività imprenditoriale. Il prestito viene concesso con un tasso di interesse nullo e deve essere restituito attraverso una rateizzazione a cadenza mensile, in un massimo di sette anni. Possono accedere al Microcredito disoccupati o soggetti svantaggiati, che, come detto, hanno scarse possibilità di accesso al sistema creditizio tradizionale.

L’assessora del Lavoro Virginia Mura ha affiancato nel corso del 2016, con una linea del programma IMPR.INT.ING. DONNE, servizi di consulenza per aspiranti imprenditori e imprenditrici (alle quali è riservato almeno il 49% delle risorse) mettendo a disposizione un massimo di tre voucher, attraverso cui potranno “acquistare” consulenze per la creazione e lo start up di nuove iniziative d’impresa. Dall’esperienza del Microcredito FSE si è visto, infatti, che la maggior parte delle iniziative finanziate ma poi non realizzate, devono l’insuccesso alla mancanza di know-how degli aspiranti imprenditori, che hanno magari una buona idea, ma mancano poi degli strumenti di cultura imprenditoriale per realizzarla.

7 Settembre 2017