L’Unione Europea boccia l’Imu: “Rischio aumento povertà in Italia”

L’Imu, per essere più equa ed avere un effetto redistributivo, deve essere modificata in senso più progressivo. E’ questo, in sintesi, il giudizio che la Commissione Ue ha dato in riferimento alla reintroduzione della tassa sugli immobili in Italia nel Rapporto 2012 su Occupazione e sviluppi sociali. Nello specifico, gli economisti di Bruxelles sono dell’idea che le tasse sulla proprietà «non hanno impatto sulla disuguaglianza sociale in Estonia e Italia» e che «aumentino leggermente la povertà» nel nostro Paese. Una bella notizia, sicuramente, per Silvio Berlusconi che ha fondato la sua campagna elettorale sulla cancellazione dell’ex Ici, in caso di vittoria alle politiche.

L’argomento è stato toccato dal commissario agli Affari sociali, Laszlo Andor, al quale è stato chiesto se il balzello, secondo la Commissione europea, dovesse per caso essere abolita. L’economista, però, ha preferito non dare giudizi troppo netti, dal momento che la questione è «materia di campagna elettorale in Italia». Si è limitato a dire che per l’Italia «è molto importante» procedere con il consolidamento del bilancio, garantendo alle categorie sociali più svantaggiate «come giovani e donne, un accesso al mercato del lavoro». Un punto di vista più che legittimo, se si guarda ai dati odierni dell’Istat sulla disoccupazione giovanile. Insomma, tornando al rapporto Ue, è pur vero che l’Imu comprende alcuni aspetti di equità, ma altri potrebbero essere «ulteriormente migliorati per aumentarne la progressività». In particolare, secondo la Commissione da rivedere sono le deduzioni non legate alla capacità dei contribuenti a pagare le imposte sul reddito, l’aggiornamento dei valori catastali,una definizione di residenza principale e secondaria.

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8 Gennaio 2013