Le rose di Cesare sbocceranno ad Alghero

Soddisfazione ed emozione per il regista algherese, Cesare Furesi, che programma le riprese del suo film “Chi salverà le rose?” con Delle Piane, la Murino e Buzzanca. Primo ciak

L’appuntamento è alle otto di sera, per fare due chiacchiere al fresco; ma invece, in questi primi giorni di settembre, fa ancora caldo anche a quest’ora. Quando sbuco in largo S.Francesco, Cesare è già lì che mi aspetta, nell’area esterna del caffè prescelto. Lo intravedo fin da lontano, circondato da un nugolo di persone. Saluto, mi presento e siedo accanto a lui, dove ordino subito una birra gelata. Lui, nel mentre, si intrattiene con tutti e a ciascuno regala sorrisi e attenzione. Ha gli occhi sognanti, emozionati e felici; di quelli che parlano da soli. Chissà, quante cose potrebbe dirmi, se solo avessi più tempo da dedicargli; penso, quando tutti sono andati via. Lui, che ha passato gli ultimi tre anni della vita ad inseguire un sogno. Di quelli che quando lo racconti agli amici ti prendono per matto, se ti va bene. Ma lui, lui, è stato più forte di tutto e tutti. Di chi lo scoraggiava, lo ostacolava, di chi non l’ha aiutato. Aggiungi una data al sogno e lo trasformerai in progetto, gli avevano detto. E oggi, Cesare, la data l’ha messa: 23 Novembre 2015.

«Lo so, la strada è ancora lunga, ma per me questo è un grande giorno e se potessi, volerei. Tu non hai idea – mi confida ­ di quanto ho dovuto combattere, solo per arrivare fin qui. Sai cosa significa? ­ mi chiede – Vuol dire che mi sono spinto talmente a fondo nel mio sogno, che ormai ci vivo dentro. Il sogno si è trasformato in realtà ed ora è tutto vero. Non importa che sia ancora da girare; quel che conta è che lo girerò davvero e lo farò qui; nella mia città. Dove da mio, diventerà il film di Alghero e di tutti gli Algheresi; così come della Sardegna e di tutti i Sardi. Non è stato facile; anche per questo, ho dovuto battagliare tanto, ma alla fine ci sono riuscito. Carlo Delle Piane è stato il primo a crederci ed è rimasto sempre con me. D’altronde – aggiunge ­ il film nasce proprio come spin­off di “Regalo di Natale” (regia di P.Avati – ndr). Un film che nell’86 gli fece guadagnare la Coppa Volpi a Venezia, nei panni di quello stesso Avvocato Santelia, che poi riscopriremo nel mio film sotto una nuova luce. Quando è stato male a Gennaio, mi son sentito crollare il mondo addosso. Per fortuna, poi, tutto si è risolto per il meglio».

«Quello che sta accadendo, è un piccolo miracolo – continua emozionato – Se Carlo ha fatto da apripista, Caterina Murino prima e Lando Buzzanca poi, sono arrivati a ruota. Nomi importanti. Ci pensi? ­ mi chiede ancora – Una soddisfazione immensa. Così, come riuscire ad inserire nel cast, oltre a Guenda Goria, un attore come Antonio Careddu, di Sassari, e ben due di Alghero: Maurizio Pulina e Antonio Luvinetti. Certo, ho dovuto lottare per ogni cosa – si sfoga ­ ma alla fine, conta solo che ce l’ho fatta. In fondo, sono all’esordio come regista e negli ambienti che contano, sono praticamente sconosciuto. In queste condizioni – spiega ­ è difficile tutto; non solo, reclutare gli attori, ma anche trovare sponsor. E difatti – ammette sincero – mancano ancora un po’ di soldi all’appello. Per fortuna, però, davanti a tanti titolati che mi voltano le spalle, trovo sempre altrettante persone che mi vogliono bene. E continuerò a trovarne, ne sono certo. Il loro supporto, sia morale che economico, è stato, e sarà, fondamentale. La Corallo Film, che produrrà l’opera, è nata proprio così: con l’ aiuto di alcuni di questi. Ho sempre percepito il loro grande affetto; lo spingermi a non mollare, a credere nel mio sogno fino alla fine. Ciò che volevo più di ogni altra cosa.»

«Sai – mi dice alla fine, diventando improvvisamente serio ­ sono tre anni che lavoro a questo progetto e per tutto questo tempo, mi sono svegliato ogni mattina di soprassalto, col pensiero di dover fare un sacco di cose, risolvere montagne di problemi. C’era sempre qualcuno da cercare o da convincere. Adesso che manca solo qualche dettaglio ed ho terminato la prima parte del lavoro ­ continua con aria malinconica – , provo una strana sensazione di rilassamento; di vuoto… quasi di inutilità…». Scoppia a ridere. Io con lui. Conosco questa buffa sensazione che ti prende, quando l’adrenalina cala di colpo; e so, che durerà almeno fino al giorno precedente l’inizio delle riprese. Il 23 Novembre, naturalmente ad Alghero.

Antonello Bombagi, 4 Settembre 2015