Lai PD, Refresh: “Subito un tavolo nazionale sui pascoli”

Lai: "Serve un cambio di passo per evitare che le imprese agricole sarde perdano centinaia di milioni di Euro nei prossimi anni"

“Le imprese agricole sarde rischiano di perdere centinaia di milioni di euro dal 2015 a causa delle nuove interpretazioni sulle superfici agricole utili che penalizzano in maniera pesantissima la nostra isola”. Lo scrive il senatore del PD Silvio Lai.

“Le preoccupazioni di Coldiretti sono assolutamente condivisibili e confermate anche dal sistema agenziale nazionale. La Regione sta già affrontando il problema ma serve un cambio di passo, in termini di velocità e di dimensione politica e tecnica dell’intervento. Per questo ho informato il ministro Martina e chiesto l’attenzione del Governo.”

Le nuove interpretazioni prevedono infatti l’esclusione della macchia mediterranea e di pascoli boschivi dalle superfici agricole utili. Questo significa che regioni come la Sardegna perderebbero diversi milioni di Euro di premi comunitari ma si rischiano anche sanzioni per premi già ricevuti e conseguenze fortemente negative anche sull’avvio della nuova PAC.

“La Sardegna, e soprattutto gli agricoltori sardi, subirebbero un danno economico di proporzioni inaccettabili, 280.000 ettari in meno possono valere circa 200 milioni in meno se consideriamo tra i 20 e i 30 milioni di contributi in meno per 7 anni – scrive ancora il senatore del PD – Le specificità e le peculiarità del territorio della nostra isola devono essere tenute nella giusta considerazione perché se si andasse avanti nella direzione attuale si vedrebbero esclusi centinaia di ettari di terreno adibito al pascolo. Una situazione che non ha eguali nel resto della penisola. Rischi e peculiarità sarde confermate nei giorni scorsi da Angelo Frascarelli, esperto di politiche agricole comunitarie dell’Università di Perugia : “la questione del refresh non è novità e l’hanno affrontata tutte le regioni italiane. Però oggi il problema ce l’ha la Sardegna moltiplicato per dieci. Va affrontato perché è molto serio”.

La soluzione é nella richiesta da parte della Regione Sardegna, in tempi rapidissimi, non oltre il mese di novembre, della richiesta dell’istituzione di un tavolo tecnico nazionale presso il ministero delle politiche agricole per la ridefinizione dei confini dei pascoli utilizzando le norme dell’articolo 4 del regolamento 1307/2013. E occorre che a quel tavolo si partecipi con il massimo delle responsabilità politiche e con adeguate competenze scientifiche, chiedendo a coloro che in Sardegna da anni studiano i meriagos e la macchia come componenti fondamentali delle tipologie di pascolo e degli effetti sugli animali e sul latte.

Anche altri paesi europei per casi simili a quello della Sardegna, si sono attrezzati con regolamenti nazionali che sono stati approvati e riconosciuti dalla UE che contenevano caratteristiche regionali del pascolo e individuavano come terreni pascolabili anche quelli che rientrano nelle prassi consolidate, qualora nelle superfici di pascolo non siano tradizionalmente predominanti erba e altre piante erbacee da foraggio. Con questo percorso nazionale, una nuova classificazione per il 2015 sarebbe applicabile anche per le domande delle campagne precedenti, evitando danni e richieste di rimborsi.

Sono certo che la Regione che conosce i problemi e ha individuato le soluzioni che vanno obbligatoriamente in questa direzione, non perderà tempo – conclude Silvio Lai – per ottenere già dalla prossima settimana e su sua richiesta, il tavolo tecnico nazionale sui pascoli, garantendo il massimo livello politico e scientifico della sua delegazione. Da parte nostra chiederemo al ministro Martina che ha mostrato attenzione nei confronti dell’agricoltura sarda di procedere rapidamente con l’istituzione del tavolo e con la definizione di un regolamento che riconosca le peculiarità ambientali e produttive sarde.”

23 Novembre 2014