«La ricerca, una crescita per l’Istituto zooprofilattico»

Presentati in Promocamera i progetti conclusi nel 2013 dagli esperti dell’ente.

Quasi 6,5 milioni di euro di finanziamenti ricevuti per portare avanti progetti finalizzati a dare risposte sullo stato sanitario delle popolazioni animali, del benessere animale e per la sicurezza degli alimenti. Quindi ancora, nel solo biennio 2012-2013, sono stati investiti 3 milioni di euro da fondi propri dell’Izs per la ricerca, ai quali si sono aggiunti altri 3 milioni per investimenti in tecnologie e attrezzature all’avanguardia. Sono questi alcuni dei numeri che l’Izs Sardegna ha fatto registrare nella ricerca che rientra tra i suoi compiti istituzionali.

I dati, che mettono in luce quanto il settore trovi spazio all’interno dell’ente sassarese di via Duca degli Abruzzi e ricopra un ruolo strategico nella sanità pubblica, sono stati presentati questa mattina nell’auditorium della Promocamera di Sassari, a Predda Niedda, alla presenza del direttore generale Antonello Usai, del direttore sanitario Paola Nicolussi, del direttore amministrativo Giorgio Tidore e del presidente del cda dell’ente Giovanni Carboni. Si segnalano anche gli interventi di apertura di Francesco Sgarangella, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Sassari e direttore del Servizio di Sanità animale. Quindi anche di Eugenio Maddalon.

«Questa giornata rappresenta un atto dovuto nei confronti degli operatori del Servizio sanitario nazionale e del territorio – ha detto il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale Antonello Usai – è costituisce anche un momento di crescita per l’ente perché favorisce lo scambio di informazioni utili per poter progettare ricerche sempre più attuali e rispondenti alle reali esigenze di salute del territorio». «Nell’ultimo biennio – ha ripreso Antonello Usai – l’Izs ha investito in ricerca oltre 3 milioni di euro dai propri fondi e ha consentito di dare anche risposte occupazionali con l’impiego di borsisti. Inoltre l’istituto ha investito 3 milioni di euro in attrezzature all’avanguardia utili sia alla ricerca che allo sviluppo di nuove metodiche e all’attività dei nostri ricercatori».

«È compito nostro – ha concluso il direttore generale – attuare una politica finalizzata a favorire lo sviluppo della ricerca e la valorizzazione dei risultati, così da incoraggiare iniziative volte a rafforzare le capacità di attrarre risorse per il suo finanziamento». Gli specialisti dell’Istituto zooprofilattico sperimentale, tra il 2012 e 2013, hanno quindi focalizzato l’attenzione su argomenti quali la malattia di Schmallemberg, attraverso una analisi epidemiologica, clinico patologica e virologica nei focolai diagnosticati in Sardegna, quindi ancora sono stati impegnati sulla documentazione delle caratteristiche di qualità e sicurezza dei prodotti alimentari della Sardegna; sulle indagini relative alla potenziale presenza di Ogm nella filiera biologica agricola in Sardegna; sulla realizzazione di un geo-portale nazionale a supporto delle attività veterinarie e, infine, sulla valutazione di efficacia e innocuità di un vaccino bivalente per la peste equina allestito con sierotipi 5 e 9.

Di finanziamenti hanno parlato Salvatorica Masala che hanno messo in evidenza come l’Izs Sardegna sia impegnato, nell’ambito di questo settore, nella ricerca finalizzata allo studio di problematiche generali e nella ricerca corrente più correlata alle tematiche territoriali. «Proprio in quest’ultimo campo – hanno fatto notare le due dirigenti – l’ente, tra il 2009 e 2013, ha ottenuto la quota più elevata di finanziamenti, quasi 4 milioni di euro, mentre nella ricerca finalizzata ha ricevuto fondi per oltre un milione di euro. Si tratta per la maggior parte di finanziamenti del ministero della Salute e, a seguire, di fondi derivanti da progetti europei o da altri progetti e in parte anche dalla Regione».

Tra il 2009 e il 2013 l’Izs, nell’ambito della ricerca corrente, ha guidato come capofila ben 36 progetti di ricerca e ha svolto il ruolo di unità operativa in altri 27. Nella ricerca finalizzata, invece, è stato capofila in un progetto di ricerca e ha “giocato” da unità operativa in 9 ricerche. A queste si aggiungono i sei progetti nell’ambito della ricerca regionale di base, uno in quella finalizzata regionale e 15 attività ricomprese tra progetti europei e altri progetti. A questi, per lo stesso periodo, si aggiungono le numerosissime pubblicazioni, oltre 300, apparse sulle più prestigiose riviste scientifiche di settore.

Infine a giugno del 2014, l’Istituto zooprofilattico sperimentale è impegnato in 26 progetti di ricerca corrente (tra ruolo di capofila e unità operativa), in 5 progetti (tra ruolo di capofila e unità operativa) nella ricerca finalizzata, quindi in 2 nella ricerca regionale di base, in 4 tra progetti europei e di altra natura. Nel settore della ricerca, in questi anni, sono stati impegnati a rotazione circa duecento esperti, tra dipendenti e borsisti interamente dedicati alla ricerca.

Hanno quindi fatto seguito otto relazioni tecniche, incentrate sui progetti di ricerca chiusi nel 2013 e che hanno visto gli esperti dell’Izs Sardegna impegnati nello studio delle malattie degli animali da reddito e selvatici, nell’analisi delle acque del lago Alto Flumendosa per la presenza di cianotossine, sullo studio del rischio microbiologico e chimico nelle chiocciole del genere Helix e sulla sicurezza alimentare.

12 Giugno 2014