La badante si sfoga

Egregio dottor, scriptor e giornalista Josef, scrivo una missiva per informarla di un fatto che ho vissuto io di persona questa estate durante un viaggio low cost, Alghero-Bucarest...

Egregio dottor, scriptor e giornalista Josef, scrivo una missiva per informarla di un fatto che ho vissuto io di persona questa estate durante un viaggio low cost, Alghero Bucarest. Seduta vicino a me al numero 23/a vicino al finestrino ho avuto modo di conoscere una bella donna sulla quarantina che faceva ritorno nel suo paese natale dopo 21 anni di onesto lavoro in ciutad come badante. Anche io andavo per lavoro nel suo paese, dove ho avviato una attività che mi sta dando tante soddisfazioni: sono ottimista che presto diventerò benestante. Avendo più o meno la stessa età abbiamo chiacchierato e fatto amicizia; anzi,consapevoli che probabilmente non ci saremmo mai più incontrate, Karina Petra , questo il suo nome, cominciò ad esprimere giudizi sulla città di Alghero e considerazioni sul nostro modo di vivere e pensare che mi ha veramente stupito. Io chiaramente non ho preso per oro colato tutto quello che la badante di Bucarest ha sputato contro la nostra città, ho riflettuto sul fatto che nell’arco di 21 anni di lavoro la bella Karina sia stata capace di inviare mensilmente il frutto del suo lavoro: un consistente gruzzolo superiore ai 100 mila euro. Ogni mese Karina spediva la mensilità in Romania, alla madre che da brava economa ha acquistato 5 appartamenti, una attività di parrucchiera alla moda e di lusso ed un distributore di benzina. A me pare inverosimile perché so per certo che queste lavoratrici guadagnano circa se non oltre 800 euro al mese, che sommati per venti anni farebbe circa 200.000 euro, considerando che avendo diritto a vitto e alloggio spendono per loro veramente poco. Questa giovane donna ha detto che ha sacrificato venti anni della sua vita segregata in casa, però ha raggiunto il suo scopo perché per il resto della vita vivrà alla grande, di rendita. Nel corso di questi anni dice di aver ‘badato’ una decina di persone anziane, in maggioranza uomini, che a suo dire sono meno rompicoglioni delle vecchie megere, anche se con i maschi spesso e volentieri doveva badare a schivarli perché molti cercavano di toccarle le tette o le cosce. Ma quello che lamenta maggiormente Karina, la cosa che più la sconvolgeva non erano tanto le avances dei figli o nipoti degli assistiti, ma le situazioni ridicole che si verificavano ogni qualvolta moriva uno degli assistiti: figli, fratelli, cognati, nipoti e lontani parenti all’occasione riapparivano sperando di poter partecipare alla spartizione dei vari oggetti, da quelli più cari a quelli senza alcun valore a parte quello simbolico o affettivo: piatti, vasi, anelli, pappagalli , collane di bigiotteria, stoviglie, piatti anche rotti, tavoli, sedie, tovaglie e si potrebbe continuare per ore. La maggior parte delle persone assistite da Karina erano benestanti, con ricche pensioni, bastevoli per pagare lo stipendio alla badante, la spesa quotidiana e il resto per accontentare anche i figli famelici, quelli che provvedevano a dare 5 euro alla badante per la spesa quotidiana: colazione, pranzo e cena per il paziente e per la badante. “Altre famiglie, quelle povere, si quotavano per poter pagare lo stipendio, e facendo tanti sacrifici per l’ammalato assistito , in carrozzella o allettato. Io ero amorevole ed accondiscendente con tutti ma in 20 anni posso giurare che le persone che mi hanno trattato con un po di amicizia ed umanità sono davvero poche, qualcuno mi regalava vestiti o scarpe che manco la rogna li prendeva”. Questa signora Rumena conclude dicendo che quello che ha fatto è stata una necessità perché la sua famiglia era molto povera e numerosa: una sola sorella maggiore lavorava come maestra e guadagnava negli anni 85 l’equivalente di 60 mila lire Italiane, contro gli 800 euro di oggi compreso vitto e alloggio. Karina Petra ha lasciato questo Paese molto delusa, senza alcun buon ricordo, anzi a ha tenuto a precisare che volentieri manda tutti gli Italiani a quel paese. Questo è tutto caro Josef :io ho pensato che sarebbe il caso che questa lettera venga pubblicata per far sapere al popolo come siamo considerati noi dalle badanti, chiaramente spero che non tutte abbiamo le brutte esperienze che ha raccontato la nuova ricca signora Karina Petra. Un saluto da un amico misterioso, ex Italiano ed in procinto di diventare ricco in Romania.

Caro amico la tua lunga lettera mi confonde abbastanza, non ho ancora capito se hai viaggiato in aereo o sull’Orient Exspress, sai quello dove viaggiava il mitico Monsieur Poirot, il famoso investigatore inventato dalla fulgida mente della mia collega Aghata Christie. Tu mi racconti una storia che ho dovuto accorciare perchè comprendeva 9 pagine. Mi pare strano che in due ore di viaggio la ricca badante abbia potuto raccontarti tutte queste cose con tanti particolari; comunque sia io pubblico quello che gli amici lettori mi scrivono, poi se sono frutto della loro fantasia meglio o peggio per loro. Io da parte mia posso dire che per alcuni anni a fine secolo la mia famiglia ha avuto bisogno di una badante per la mia adorata sorella maggiore che, essendo rimasta vedova e non volendo andare in casa di nessuno, ha assunto una giovane donna dei paesi dell’est. Devo dire che questa ragazza, giovanissima sotto i 20 anni, è stata brava e molto amorevole verso mia sorella, e aggiungere che anche la mia famiglia ha trattato questa giovane badante con amore, regalandole di tutto e di più, abbigliamento, profumi e quant’altro. Il giovedì, quando lei era di riposo, a turno io e i miei fratelli ci occupavamo della nostra sorella per fare in modo che lei godesse del suo riposo. La domenica poi ci riunivamo tutti i fratelli in una casa di campagna di mia sorella e trascorrevano tutti insieme la giornata. Con la scomparsa di mia sorella maggiore la badante ha fatto ritorno al suo paese per cercare casomai di aprire una attività considerato che in quei pochi anni lei diceva di aver accumulato una piccola fortuna; lei, la badante, mi raccontava che faceva una vita da segregata ma guadagnava 800 mila lire al mese contro le 50 mila di una sua sorella maggiore che faceva la maestra. Quindi presumo che potrebbe anche essere vero quello che racconta il nostro misterioso lettore, e se così fosse auguri a tutte le badanti che hanno fatto fortuna in Italia e per contro hanno fatto il loro lavoro accudendo i nostri anziani con amore e dedizione.

Giuseppe Angioi, 26 Febbraio 2015