Il servizio di assistenza domiciliare integrata del distretto di Alghero è in stato di completo abbandono

Nel nostro Territorio nei prossimi anni, la domanda di servizi socio-sanitari è destinata ad aumentare in modo considerevole, specie per quanto riguarda l’assistenza infermieristica domiciliare. L’affermarsi di nuovi bisogni è sempre più giustificato dal progressivo invecchiamento generale della popolazione, con un forte incremento degli over 80 e dei casi di demenza e di Alzheimer, sia dal forte incremento del numero delle famiglie mononucleari e sia infine, dalla progressiva evoluzione (speriamo) di un sistema ospedaliero verso l’assistenza per patologie acute; per tutti questi motivi consideriamo importante la promozione di un’assistenza extra ospedaliera in grado di affrontare i bisogni della fase post-acuta dell’intervento sanitario.

Contrariamente a ciò, all’Asl di Sassari e più precisamente nel distretto di Alghero succede che un servizio essenziale per il nostro territorio, la nostra popolazione e per la nostra stessa Asl è in questo periodo lasciato in completo stato di abbandono. Parliamo del servizio di assistenza domiciliare, che come ben si sa comprende un territorio vastissimo che va da Alghero fino a Bonorva. Attualmente il servizio è fermo perche è presente solo un medico, infatti l’ex responsabile del servizio è stato trasferito circa tre mesi fa presso il distretto di Sassari, senza mai essere sostituito. Ad oggi ci sono più di 20 richieste di attivazioni di assistenza domiciliare inevase, dovute proprio all’assenza del medico, indispensabile per costituire l’UVT (unita valutazione territoriale) insieme all’infermiere, i quali si recano a domicilio del paziente, per valutarne le esigenze assistenziali.

Ogni giorno di ritardo comporta, oltre a problemi al paziente anche danni economici rilevanti all’Azienda, perchè ad un buon andamento del servizio ADI sono legate anche le dimissioni ospedaliere derivanti dalle Lungodegenze, Medicine e Servizio di Riabilitazione del Presidio di Alghero; di fatto aumentando i giorni di degenza ai pazienti in dimissione e non rendendo disponibili i posti letto per la collettività. Il servizio ha necessità, per supportare l’utenza e per garantire una migliore collaborazione con i reparti ospedalieri, di essere potenziato con l’innesto di almeno un medico, tre infermieri e un amministrativo (vi sono pratiche burocratiche ferme anche più di un anno), in maniera da rendere operativo il servizio anche di pomeriggio.

A queste criticità si aggiungono altre problematiche. I pazienti sono talmente tanti e il territorio molto vasto tanto che la Cooperativa, che ha in appalto l’assistenza infermieristica, spesso non riesce a erogare un’adeguata assistenza, ne deriva che molto spesso i prelievi ematochimici sono portati in laboratorio dai familiari dei pazienti, creando disguidi enormi per gli utenti che abitano in paesini distanti anche più di 100 km dal nostro distretto. I colleghi del servizio inoltre si spostano x il territorio con auto aziendali vecchie e obsolete, al limite della sicurezza, pur sapendo che l’azienda possiede un parco macchine inutilizzate e seminuove che non si sa per quale ragione, non vuole fornire al servizio, mentre il paradosso è che al servizio veterinario, ogni veterinario ha l’auto aziendale personale di cui dispone a proprio piacimento.

Allo stato attuale, il servizio Adi può essere considerato lo specchio di un Asl lontana dalla Sanità Territoriale, che nulla fa per potenziare i propri servizi ambulatoriali e polispecialistici e in particolar modo l’Assistenza infermieristica domiciliare, un servizio vitale per un Asl che deve necessariamente abbattere il numero dei ricoveri ospedalieri dando risposte sul territorio e non all’interno di un ospedale che deve essere utilizzato esclusivamente per curare le patologie acute, cosi come hanno ben fatto la maggior parte dell’Asl del continente che programmando e potenziando il distretto e in particolar modo l’assistenza domiciliare hanno di fatto ridotto i costi e i tempi di degenza ospedaliera.

Perciò chiediamo alla responsabile del Distretto di Alghero, al Direttore Sanitario, al Direttore Generale e ai Sindaci del Territorio di impegnarsi affinché si potenzi senza altri indugi quest’importante servizio che dà risposte
immediate alla popolazione decongestionando, di fatto, le strutture ospedaliere.

8 Settembre 2012