Fermo di Puigdemont, Tedde: “Deriva autoritaria inaccettabile”

Il consigliere regionale di Forza Italia commenta le ultime vicende riguardanti la Catalogna

“La Spagna sta continuando a coltivare la inaccettabile deriva autoritaria avviata nello scorso ottobre nei confronti del popolo catalano.” Così l’ex sindaco di Alghero Marco Tedde, città con solidi rapporti culturali e politici con la Catalogna, ha commentato il fermo dell’ex Presidente della Catalogna Carles Puigdemont avvenuto in Germania su richiesta della magistratura spagnola, che “è solo l’ultimo di una serie di privazioni della libertà personale di politici catalani basate su pacifiche espressioni di pensiero”.

Sono ora 25 le personalità politiche catalane ristrette in carcere fra ex ministri, personalità di primo piano della scena politica e i presidenti  delle associazioni civili ARC e Omnium Cultural. “Dopo le violenze della Guardia civil dello scorso ottobre, condannate dal Consiglio Regionale con un Ordine del Giorno approvato il 25 dello stesso mese, è arrivata una raffica di arresti che ha colpito il cuore della Catalogna.  La Spagna –attacca il consigliere regionale di Forza Italia- sta colpendo giudizialmente un referendum, una pacifica espressione di pensiero democratico, con arresti e fermi che  rischiano di ferire diritti fondamentali universalmente riconosciuti.

Questo è il  momento della responsabilità. Ora deve intervenire la politica, quella più alta, quella dell’Unione Europea. Quella della Commissione e del Parlamento di Strasburgo che oggi –sottolinea Tedde- di sicuro non si potranno schierare apertamente con gli indipendentisti catalani  senza rischiare di provocare focolai di separatismo. Ma che non possono esimersi dall’intervenire in funzione di mediatori e riequilibratori di un sistema di stati e di popoli che rischia di incrinarsi. La partita politica in atto fra i governi di Spagna e Catalogna è molto tesa e difficile ed è affidata alla sensibilità e alla lungimiranza dei loro rappresentanti istituzionali. Ma l’Europa può e deve lavorare per realizzare  nuovi spazi politici per concedere alla nazione catalana quell’autonomia economica, finanziaria e fiscale che merita.

Mi accingo a depositare e a chiedere la discussione in Consiglio Regionale di un altro Ordine del Giorno, dopo quello approvato lo scorso ottobre con il quale chiedemmo la scarcerazione degli arrestati per fatti connessi al referendum del 1° di ottobre. Credo che la massima assemblea rappresentativa della Sardegna debba intervenire a sostegno della libera e pacifica espressione della volontà politica del popolo catalano, per censurare la nuova ondata di arresti e per proporre un percorso politico che sciolga questi pericolosi nodi giudiziari che feriscono la democrazia nella sua più alta accezione –chiude Tedde-.

26 Marzo 2018