Elezione Presidente Commissione Pari Opportunità, le perplessità di Salaris e Pulina

Le consigliere Maria Grazia Salaris (Ncd) e Monica Pulina (Gruppo Misto) intervengonoin merito alla convocazione della Commissione Pari Opportunità programmata per martedì 28 marzo

Le consigliere Maria Grazia Salaris (Ncd) e Monica Pulina (Gruppo Misto) intervengono esprimendo alcune perplessità in merito alla convocazione della Commissione Pari Opportunità programmata per martedì 28 marzo alle ore 18.30 con all’ordine del giorno i punti: 1) Elezione della Presidente e della Vicepresidente;  2) Varie ed eventuali.

«Il giorno in cui abbiamo votato il regolamento e la costituzione della commissione pari opportunità, in qualità di consigliere comunali di opposizione, – si legge in una nota – abbiamo presentato un emendamento, votato all’unanimità, che prevedeva che nessuna consigliera comunale fosse eletta componente della commissione stessa. In questo modo abbiamo voluto sottolineare in maniera chiara quanto fosse importante che la commissione lavorasse senza subire influenze o peggio ingerenze di qualsiasi parte politica».

«Dobbiamo, nostro mal grado, constatare che la convocazione della prima seduta non è conforme al Regolamento. Il sindaco convoca la prima seduta della commissione per il suo insediamento.
Vogliamo sottolineare come la nomina della Presidente e della Vicepresidente siano atti propri della commissione. La presenza del Sindaco o di un suo Delegato può essere significativa di un condizionamento per la nomina della Presidente».

«Nel perseguimento dei suoi obiettivi, la commissione collabora con la Giunta e con il Consiglio Comunale, ciò significa – continuano – che non può essere espressione di una parte politica ma affianca l’intera Amministrazione. Atteso che i diritti che tutela hanno carattere e sono di interesse superiore e generale, perché riconosciuti dalla Costituzione, ne consegue la necessità che nella commissione non vi siano conflitti d’interessi fra i ruoli delle componenti, che siano all’interno dell’Amministrazione stessa e contemporaneamente ricoprano incarichi direttivi nelle associazioni coinvolte nella commissione pari opportunità».

«Per queste ragioni – dichiarano le consigliere di opposizione – si deve evitare l’ingerenza partitica, va da se che è necessario che la commissione sia rappresentata esternamente da soggetti che siano distanti o equidistanti rispetto all’Amministrazione. E così pure si deve assicurare una equidistanza dalle associazioni e ciò al fine di evitare che la commissione diventi il riconoscimento istituzionale di alcune associazioni piuttosto che altre, così determinando sperequazioni nel contesto associativo locale».

«Infine, nel caso non fossero presenti tutti i componenti nominati, visto che nella convocazione non è prevista la possibilità di assenza giustificata, chi è assente all’insediamento deve considerarsi automaticamente escluso dalla commissione, ledendo così il diritto di chi è impossibilitato a presenziare per ragioni lavorative o di malattia?» – concludono.

28 Marzo 2017