Due Vertenze unite da un unico obiettivo, il lavoro

Gli ex lavoratori Ati-Ifras sono scesi dal Duomo di Sassari e questa mattina hanno incontrato i minatori della miniera di Olmedo. La precarieta’ a cui sono costretti rende il futuro pieno di incognite ed incertezze, - spiegano i segretari generali della Filtcem Cgil Femca Cisl e Ugl Chimici Gianfranco Murtinu, Luca Velluto e Simone Testoni - le esigenze primarie delle famiglie non ammettono le tempistiche di una politica che rimanda le soluzioni di settimana in settimana che unite fanno due anni e mezzo".

Si unificano le vertenze di un terrirorio martoriato dalla crisi. Gli ex lavoratori ex Ati-Ifras sono scesi dal Duomo di Sassari e questa mattina hanno incontrato in miniera ad Olmedo i minatori, uomini che continuano a lottare a 180 metri di profondità dalle viscere della terra. I lavoratori chiedono ciò che dovrebbe essere un diritto: “chiedono che gli venga restituito l’orgoglio della  professione, la dignità di un lavoro. La speranza che si trovasse una soluzione si è trasformata in delusione per non avere ancor oggi ottenuto delle risposte.

I pensieri sono gli stessi, i problemi comuni. “Manca lo stipendio e gli ammortizzatori sociali son scaduti a luglio” – grida il più giovane. “La precarieta’ a cui sono costretti rende il futuro pieno di incognite ed incertezze, – spiegano i segretari generali della Filtcem Cgil Femca Cisl e Ugl Chimici Gianfranco Murtinu, Luca Velluto e Simone Testoni, che affiancano dal primo giorno i minatori nelle loro rivendicazioni  – le esigenze primarie delle famiglie non ammettono le tempistiche di una politica che rimanda le soluzioni di settimana in settimana che unite fanno due anni e mezzo”.

“Come facciamo a sopravvivere?” – domandano gli operai rivolgendosi al Presidente della Regione Sardegna – “E’ possibile che una situazione riguardante il bene comune di un diritto fondamentale sia passata cosi’ inosservata?”

I rappresentanti dei sindacati sperano ancora “in una politica che curi l’interesse delle persone in maniera responsabile, prudente ed imperativa. I lavoratori – dichiarano – esigono correttezza ed impegno alla stessa stregua degli altri minatori sardi, perchè sentono che la pazienza sta finendo e sanno che nessuno lascerà la miniera sino a quando non si otterra’ un risultato che può essere solo uno, il lavoro” – concludono.

23 Ottobre 2017