«Corruzione risolve al momento, ma si paga nel tempo»

L'opinione di Pietro Serra, presidente di Alternativa Futura per l'Italia

L’ultimo sisma di Ischia: due morti, 42 feriti, 200 sfollati. Qualcuno, come il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi della Campania, afferma che è “assurdo morire per una magnitudo 4.0”. E alla luce dei fatti, impossibile dargli torto. Se i danni del sisma di Amatrice e Norcia sono comprensibili, quelli di Ischia no. Allora faccio alcuni calcoli con la scala Richter, semplicissimi. Ogni 0.2 l’energia raddoppia. Una scossa come quella di Amatrice, 6.0 Richter, è pari a 1.000 volte quella di Ischia. Quella di Norcia, 6.5 Richter, circa 8.000 volte. Quella del Giappone, 9.0 Richter, ben 32.000.000. Si è ripetuto, durante le operazioni di soccorso, che “non è il momento delle polemiche”. Ma io non sto zitto. Perché il mondo è marcito con ilsilenzio e l’omertà di chi subendo atteggiamenti criminali ha procurato devastazione, terrore e morte. Come stiamo vedendo in queste ore. Allora tolleranza zero con l’abusivismo. Ciascuno, nel suo ambito, si adoperi alla risoluzione dei problemi. I magistrati anziché stare in tv a chiacchierare, emettano sentenze. E le facciano applicare. Partendo dalla demolizione delle strutture pericolanti in caso di terremoto, come nella prevenzione, tuttora inesistente, per il rischio idrogeologico che ha ammorbidito il terreno a causa degli incendi di questa stagione. Le proteste vi saranno a prescindere, ma lo Stato nella sfida della legalità non può tirarsi indietro, costi pure l’impiego dell’esercito.

Mi vien da pensare, malignamente, che vi siano tra gli amministratori campani alcuni bacilli cancerogeni. Ad esempio, nonostante le parole dell’ex presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Enzo Boschi, circa l’arrivo di una nuova scossa, perché non viene evacuata l’isola e l’intera area? La storia dimostra che gli eventi tellurici sul territorio italiano vanno a coppie. E allora, benché il terremoto sia imprevedibile, come non si può affermare con precisione che ci saranno eventi più forti, allo stesso tempo non si possono escludere. Ma chi si assume la responsabilità circa la sicurezza dei cittadini? Forse i sindaci che sono, secondo la legge, i primi responsabili della protezione civile? Niente di tutto ciò. Eppure negli ambienti sismologici si parla apertamente di repliche e non di scosse diassestamento. Vale a dire che sono scosse indipendenti da quella finora principale e non ci sono stati eventi tellurici decrescenti comeprevede la Legge di Omori. Fatto che alimenta la convinzione dell’arrivodi una scossa uguale o più forte. Se vivessimo in un Paese normale, amministrato da persone capaci e intelligenti, la priorità andrebbe all’adeguamento sismico. Ma fonti governative parlano di 850 miliardi di euro necessari a mettere in sicurezza l’intero territorio. Sardegna inclusa, nonostante risenta meno degli eventi sismici ma non per questo asismica. L’auspicio è che la ricostruzione non avvenga come a L’Aquila, veloce ma con danni rilevanti alle strutture. O come quella di Amatrice, che un anno dopo ha le macerie nello stesso luogo in cui caddero. La corruzione appaga momentaneamente, ma alla lunga si pagano gli effetti.

23 Agosto 2017