Catalogna, arresti esponenti politici e fermo Puigdemont: mozione di Forza Italia

Forza Italia ha depositato oggi in Consiglio Regionale una mozione per affrontare la grave situazione venutasi a creare in Spagna a seguito della raffica di arresti conseguenti all’organizzazione del referendum del 1° di ottobre  e al sostegno della dichiarazione d’indipendenza approvata dal Parlamento catalano il 27 ottobre.

Forza Italia ha depositato oggi in Consiglio Regionale una mozione per affrontare la grave situazione venutasi a creare in Spagna a seguito della raffica di arresti conseguenti all’organizzazione del referendum del 1° di ottobre  e al sostegno della dichiarazione d’indipendenza approvata dal Parlamento catalano il 27 ottobre. “Le procedure di voto – dicharano i rappresentanti azzurri in una nota-  hanno dimostrato la forza tranquilla del popolo catalano, che con grande compostezza ha espresso la propria volontà di autodeterminarsi per raggiungere l’indipendenza, nonostante le reazioni violente della Guardia Civil che ha tentato di fermare le operazioni referendarie con la forza, colpendo cittadini inermi e indifesi. Purtroppo, sia prima che dopo la celebrazione del referendum si è registrato un inasprimento dei rapporti politici tra il Governo di Madrid e la Generalitat catalana, culminato con gli arresti di 15 esponenti politici e, successivamente, con gli arresti dei presidenti delle associazioni culturali Omnium Cultural e ANC”.

Dopo le violenze della Guardia civil dello scorso ottobre, condannate dal Consiglio Regionale con l’ Ordine del Giorno proposto dall’ex sindaco di Alghero Tedde, approvato il 25 dello stesso mese, è arrivata una raffica di arresti, che ha colpito il cuore della Catalogna, fondati sulle accuse di sedizione e ribellione per avere promosso il referendum e per avere sostenuto la dichiarazione di indipendenza approvata dal Parlamento catalano il 27 ottobre. Su richiesta della Magistratura spagnola il 25 marzo è stato fermato in Germania l’ex Presidente della Catalogna Carles Puigdemont,  che è stato poi rimesso in libertà dalla Magistratura tedesca che ha ritenuto insussistente il reato di “ribellione”, e che anche la giustizia belga ha rimesso in libertà fino alla conclusione della procedura i tre ex-ministri catalani in stato di fermo Meritxell Serret, Toni Comin e Lluis Puig.

“Il fermo di Carles Puidgemont e dei tre ex ministri sono solo le ultime di una serie di privazioni della libertà personale di politici catalani basate su pacifiche espressioni di pensiero. Oggi sono ben 22 le personalità politiche catalane ristrette in carcere fra ex ministri, personalità di primo piano della scena politica e i presidenti  delle associazioni civili ARC e Omnium Cultural. Con questa ondata di arresti e fermi, che sta colpendo giudizialmente un referendum, e quindi una pacifica espressione di pensiero democratico, si rischia di minare diritti fondamentali universalmente riconosciuti. E’ una delicata partita politica, quella in atto fra i governi di Spagna e Catalogna, che oggi ha raggiunto un pericoloso livello di tensione e la cui definizione è affidata alla sensibilità e alla lungimiranza dei loro rappresentanti istituzionali. Ma l’Europa può e deve lavorare per realizzare  nuovi spazi politici per concedere alla nazione catalana quell’autonomia economica, finanziaria e fiscale che merita. Riteniamo imprescindibile e urgente l’intervento della Commissione e del Parlamento di Strasburgo, ai quali non si può chiedere di schierarsi apertamente con gli indipendentisti catalani, per evitare il rischio di provocare focolai di separatismo, ma che non possono esimersi dall’intervenire in funzione di mediatori  e riequilibratori di un sistema di stati e di popoli che rischia di incrinarsi”.

“La mozione dà la possibilità alla massima assemblea rappresentativa della Sardegna di intervenire a sostegno della libera e pacifica espressione della volontà politica del popolo catalano, censura la nuova ondata di arresti e propone alla Commissione e al Parlamento Europeo un percorso politico che sciolga questi pericolosi nodi giudiziari che feriscono la democrazia nella sua più alta accezione. Impegnando il Presidente della Giunta Regionale a mettere in campo ogni opportuna azione politica nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale affinché chiedano l’intervento della Commissione e del Parlamento Europeo in funzione di mediatori della grave crisi politica spagnola e di riequilibratori di un sistema di stati e di popoli che rischia di incrinarsi” – concludono.

6 Aprile 2018