«Caso Fluorsid, il Wwf si costituirà parte civile. Chi inquina paga»

L'opinione di Carmelo Spada, delegato Wwf per la Sardegna

Il Wwf esprime grande apprezzamento per l’opera che sta svolgendo la Procura della Repubblica di Cagliari e il pm Marco Cocco con l’attività investigativa del Corpo Forestale della Sardegna in relazione agli ipotizzati sversamenti di sostanze inquinanti per smaltire illecitamente prodotti derivati dalla lavorazione dei materiali della Fluorsid. Come dimostra anche questa vicenda è sempre più urgente il rafforzamento del Corpo Forestale regionale per il controllo del territorio. Nello specifico della vicenda oggetto delle indagini della Procura della Repubblica di Cagliari, se venisse accertato che tali sversamenti fossero stati fatti anche nella laguna di Santa Gilla, sarebbe un fatto ancor più grave perché è un’area natu- ralistica specialmente protetta. Infatti è classificata zona di protezione speciale (ZPS) ai sensi della direttiva n. 409 del 1979 (“Uccelli selvatici”) dell’Unione europea e zona umida di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar; inoltre e inserita nella rete ecologica Natura 2000.

Il Wwf, dopo l’accertamento completo dei fatti, e qualora i responsabili venissero rinviati a giudizio, valuterà la possibilità di costituirsi parte civile nel processo penale perché il danno ambientale che andrebbe a configurarsi risulterebbe un crimine di natura, un danno all’ambiente enorme e potenzialmente potrebbe rappresentare anche un detrimento della qualità della vita delle persone. Va ricordato che il Sito di interesse nazionale del Sulcis Iglesiente Guspinese (Aree individuate ex art.1 del D.M. Ambiente 12 marzo 2003 e ss.mm.ii.) comprende anche l’area industriale di Macchiareddu, pertanto il Wwf ritiene che i rappresentati delle istituzioni regionali debbano impegnarsi per adottare una legge sulla concreta applicazione del principio: “Chi inquina paga”. Principio, previsto anche dalla normativa europea, ma che in Italia rimane troppo spesso inapplicato o “prescritto”. E’ necessario  che in Sardegna e, in ambito nazionale, si giunga alla costituzione di un fondo obbligatorio per le bonifiche a carico delle imprese, come accade negli Stati Uniti, in tal modo si potrebbe prevenire e rendere poco conveniente, anche economicamente, l’eventuale illecito smaltimento degli scarti delle lavorazioni industriali.

Carmelo Spada, 18 Maggio 2017