Il Cap d’Any e il parcheggio di camper al Porto

L'opinione di Giuseppe Sotgiu, membro del coordinamento cittadino dei Riformatori Sardi

Finite le feste e i festeggiamenti arriva il momento di tirare le somme del Cap d’Any algherese e di ciò che si è organizzato per capire, al netto di ciò che ha funzionato, se e come sia possibile migliorare, magari ponendo i giusti ed opportuni rimedi per gli eventi futuri. Si è molto parlato, nei giorni precedenti le manifestazioni di capo d’anno, dei loro costi pubblici, ma poco si è discusso dei ricavi, facendosi soltanto qualche generico accenno a quelli dell’indotto, riferiti a tutto il sistema della ristorazione e della ricezione, ma tacendo sulle possibili entrate vive per le asfittiche casse comunali, che, é bene ricordarlo, sono quelle che poi contribuiscono a finanziare e migliorare i servizi pubblici. A questo proposito ci piacerebbe sapere, ad esempio, quali sono le somme ricavate dalla tassa di soggiorno pagata, “forse”, da chi ha usufruito dell’area camper formatasi nel centro di Alghero e cioè nel porto. E a quanto ammontano le somme, per fare un altro esempio, ricavate dagli innumerevoli trasgressori del codice della strada che hanno frequentato la stessa area con gli stessi mezzi, in quanto in entrambi gli ingressi del porto campeggiano in bella mostra, da diversi anni, cartelli di divieto di transito a roulotte, camper e autobus. Premesso che Alghero è una città turistica e che come tale vuole e deve accogliere al meglio tutti i turisti che decidono di passare la festa di capodanno qui da noi, anche quelli con al seguito autocaravan o caravan, senza per questo voler far polemiche con loro, vorremmo sapere come è possibile, visto il ripetersi ogni anno della stessa situazione, che ancora l’amministrazione non vi abbia posto preventivo rimedio , magari facendo ricorso alle strutture autorizzate presenti sul territorio per organizzare al meglio l’accoglienza. Tutto questo detto in spirito propositivo ed in ubbidienza a principi di giustizia, equità e trasparenza, ma anche, e perché no, allo scopo di suggerire metodi e sistemi organizzativi finalizzati a maggiori introiti finanziari utili a tutta la comunità.

Giuseppe Sotgiu (coordinamento cittadino Riformatori Sardi)

2 Gennaio 2017