Bruno Vespa in visita all’Asinara

Ospite d'onore sabato al Museo delle arti e mestieri di Stintino

Il paese turistico e il parco dell’Asinara incantano e affascinano ogni anno i loro visitatori. Al richiamo non si è sottratto neanche il noto giornalista della Rai Bruno Vespa per il quale la visita nelle due località è stato un gradito ritorno. Lo scorso anno infatti, in occasione della manifestazione “Stintino chiAma”, aveva visitato per la prima volta il paese e il parco dell’Asinara. Rapito dalla bellezza dei luoghi, quest’anno è ritornato per un periodo di relax. Sull’Asinara è sbarcato per scoprire quella parte dell’isola e di storia che lo scorso anno non aveva avuto occasione di conoscere.

Con lui due guide speciali: il presidente del Parco Pasqualino Federici e il vicepresidente Antonio Diana che lo hanno accompagnato in questi tre giorni. Sull’Asinara ha avuto occasione di apprezzare le bellezze naturali, la fauna e la vegetazione. I due rappresentanti del Parco hanno fatto presente all’ospite come l’isola soffra da anni il problema idrico e che la realizzazione di opere strategiche mirate alla soluzione dell’incognita acqua potrebbero garantirne lo sviluppo. È stato descritto, inoltre, il progetto internazionale sulle commemorazioni della Prima guerra mondiale.

È stato lui poi, sabato sera, l’ospite d’onore alla serata d’apertura del Museo delle arti e mestieri inaugurato a Stintino e ha potuto apprezzare l’importante patrimonio storico racchiuso nelle numerose vetrine raccolte nelle stanze di via Lepanto. Bruno Vespa ha ascoltato con attenzione il racconto e l’esposizione del sindaco di Stintino Antonio Diana che ha spiegato come si svolgeva l’attività in tonnara e ha illustrato la vita del paese nei primi del Novecento. Particolare interesse ha suscitato per il giornalista della Rai il registro genealogico delle 45 famiglie che fondarono il paese, un volume di quasi duecento pagine che illustra schematicamente la storia delle famiglie stintinesi e la raccolta inedita dei documenti sull’isola dell’Asinara raccolti dall’associazione e illustrati dal presidente del Parco.

Le curatrici del Museo e rappresentanti dell’associazione “Il tempo della memoria, Francesca Demontis e Sabina Maddau, hanno donato a Bruno Vespa un cofanetto contenente una raccolta di documentari dell’istituto Luce sulla Sardegna e sull’attività della pesca nell’isola ai primi del Novecento.

Il Museo. La tonnara, la pesca con la lampara, gli attrezzi quelli originali usati nell’Ottocento e nel Novecento dai pescatori asinaresi e stintinesi, custoditi gelosamente dai discendenti, adesso sono messi in mostra nelle vetrine del Museo stintinese delle arti e dei mestieri. Accanto al mondo dei pescatori, però, c’è anche quello dei mastri d’ascia che costruivano le tipiche imbarcazioni che hanno fatto la storia della marineria di Stintino. E poi funi, ancore, nasse, gozzi e barcarecci della tonnara fedelmente riprodotti in miniatura, documenti, fotografie e libri del tempo che arricchiscono una esposizione che racconta assieme la storia di coloro che hanno hanno esercitato quei mestieri e la storia del paese. Il Museo ritorna nei locali delle scuole per la seconda volta, grazie alla volontà dell’amministrazione comunale e all’impegno dell’associazione “Il tempo della memoria”, arricchito con documenti inediti del Settecento e oggetti utilizzati a cavallo del Settecento e dell’Ottocento per la vendemmia. A dimostrazione che il museo vuole raccogliere non soltanto oggetti che furono indispensabili per la pesca ma anche per l’agricoltura che, pure a Stintino, ebbe un ruolo rilevante nella vita del paese.

Redazione, 3 Agosto 2015