Appello dell’Anpi Alghero: «riprendere la mobilitazione Antifascista»

Nota a firma del direttivo dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - sezione di Alghero - contro i «neofascisti di Casa Pound»

«Sembra che vada intensificandosi, in città, la presenza dei neofascisti di Casa Pound che si presentano come dei “bravi ragazzi”, tutti intenti a “rendere concreti sogni e visioni” in campo politico, culturale, sportivo e solidale» – inizia così la nota a firma del direttivo della sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Alghero . «In realtà, – si legge – questo movimento di estrema destra i cui esponenti si definiscono “fascisti del terzo millennio” si è macchiato in tutta Italia di gravi reati legati a pestaggi, aggressioni, lesioni personali aggravate e favoreggiamento del narcotraffico». «Qualche settimana fa, una cinquantina di nostri concittadini hanno inviato una lettera aperta al sindaco chiedendo di non concedere spazi pubblici ad un movimento dichiaratamente fascista. Il 16 febbraio scorso, il segretario nazionale del sindacato di polizia SILP ha reso pubblici i seguenti dati: “dal 2011 a oggi denunciati e arrestati in Italia 400 militanti di Casa Pound, tra i quali Simone Di Stefano e Gianluca Iannone”. Sabato scorso, secondo la denuncia presentata dai soci del circolo S’Idea Libera di Sassari, Casa Pound avrebbe effettuato l’ennesima aggressione ai danni di alcuni militanti antifascisti».

«Sembra che questi rigurgiti riemergano in un momento nel quale la violenza spicciola (verbale e sul web), gli atti di bullismo, l’aggressione alle donne e ai più deboli, favorita e alimentata spesso da formazioni e movimenti politici di ispirazione fascista o nazista, si diffondono in maniera preoccupante. Partiti e movimenti razzisti e xenofobi sono rappresentati in Parlamento e nelle assemblee democratiche locali. In giro per il mondo sono al potere regimi antidemocratici e antipopolari. Dalla Corea del Nord alle Filippine, dall’Ungheria agli Stati Uniti d’America è tutto un inneggiare ai nazionalismi, alla costruzione di muri per bloccare le migrazioni di masse diseredate che fuggono dalla guerra e dalle dittature.

La situazione, secondo l’Anpi, si va facendo sempre più difficile e pericolosa: «Tutto ciò, nonostante la storia sia lì a ricordarci la brutalità del fascismo e del nazismo, l’olocausto degli ebrei, de Sinti, dei Rom, e di tanti altri segmenti di popolazione considerati inutili o inferiori. Orrori della storia dell’umanità, che si pensava confinati definitivamente tra i brutti ricordi, riaffiorano come incubi nonostante le leggi italiane vietino la ricostituzioni del disciolto partito fascista, la propaganda razzista e le manifestazioni esteriori di carattere fascista (legge Scelba) o puniscano, con pene fino a 4 anni, chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi (legge 205/93). Legge che, tra le altre cose, prevede il divieto di: «ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni».

«Evidentemente, queste leggi della Repubblica non sono applicate come dovrebbero, se in tutta Italia, quotidianamente, ci sono partiti e movimenti organizzati che fanno della discriminazione razziale o religiosa l’unico progetto della loro azione politica; che istigano alla violenza, che fanno apologia del fascismo e del nazismo e che, spessissimo, passano alle vie di fatto aggredendo chi la pensa diversamente o partecipa a manifestazioni antifasciste. L’Anpi fa appello a tutti i cittadini democratici e a tutte le associazioni, movimenti e partiti democratici e antifascisti a non sottovalutare i segnali preoccupanti di ritorno sulla scena democratica italiana di formazioni antidemocratiche e dichiaratamente fasciste, razziste e xenofobe e a mobilitarsi per sconfiggere questo ritorno al passato più brutto e terribile della storia del nostro Paese e dell’intera umanità» – concludono dal Direttivo dell’Anpi.

14 Marzo 2017