Amp, aumenta il prelievo autorizzato di ricci: preoccupazione del WWF

Intervento di Carmelo Spada, Delegato Wwf per la Sardegna e componente della Commissione di riserva dell’area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana di Alghero.

«Manifestiamo grande apprezzamento per l’azione di vigilanza e repressione della raccolta abusiva del riccio di mare condotta dalla Guardia Costiera di Alghero ma, al contempo, siamo preoccupati per il prelievo autorizzato triplicato nella stagione 2016/2017 all’interno dell’area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana di Alghero». Sono le parole di Carmelo Spada,  Delegato Wwf per la Sardegna e componente della Commissione di riserva dell’area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana di Alghero. «L’ultimo studio sullo stato di salute della specie nell’area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana risale al lontanissimo 2007 – prosegue -. Nei giorni scorsi, la Guardia Costiera di Alghero ha intercettato un pescatore non professionista che deteneva nella propria barca da diporto alcune ceste contenenti circa 750 esemplari di riccio di mare. Accertata l’infrazione, gli uomini della Guardia Costiera, hanno sequestrato il pescato e comminato al “bracconiere di ricci” un’ammenda di mille euro».

«Il Wwf Sardegna plaude, apprezza e auspica l’intensificazione dell’attività della Guardia Costiera finalizzata a contrastare la pesca illegale in quanto gli stessi pescatori professionisti, in diverse occasioni, hanno lanciato l’allarme per il rischio di estinzione del riccio, come pure di altre specie ittiche che erano la ricchezza dei nostri mari, ma che a causa della forte pressione di prelievo ha determinato la riduzione drastica delle specie. Ricordiamo – continua il rappresentante del WWF –  che nella stagione 2017-2018 i 187 pescatori sardi autorizzati possono raccogliere in una giornata un massimo di 2.000 esemplari a fronte dei 3.000 che erano consentiti nella passata stagione; chi lavora dalla riva può raccoglierne massimo 1.000 (pari a circa 2 ceste), a fronte dei precedenti 1.500. Mentre la pesca sportiva è consentita nel- le giornate di sabato, domenica e festivi con una raccolta massima di 50 ricci al giorno. E la raccolta si può effettuare dalla dalle 06.00 ale 13.00».

Lo scopo finale dell’associazione ambientalista è fermare e far regredire il degrado dell’ambiente naturale del nostro pianeta e contribuire a costruire un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura. «Manifestiamo preoccupazione per i dati che ha acquisito dall’ente gestore dell’area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana di Alghero. Dalla comparazione dei dati acquisiti risulta che nella stagione 2016/17 sono stati pescati 54.920 ricci a fronte di 18.400 prelevati nel 2015/16. Preoccupa non soltanto che il numero di esemplari prelevati è triplicato, ma che l’ultimo studio sullo stato di salute della specie nell’area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana di Alghero risale al lontanissimo 2007. Chiediamo  un’urgente attività di monitoraggio della specie per comprendere quale possa essere il prelievo sostenibile del riccio di mare nell’area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana di Alghero» – conclude Spada.

22 Gennaio 2018