La storia del signor Paolo: la malattia non fa sconti, la casa un sogno

Ad oggi solo una soluzione temporanea, il sogno di un piccolo appartamento per vivere in pace la sua malattia

Vi abbiamo voluto raccontare la storia del signor Paolo di Alghero, qualche mese fa, come lui stesso ha voluto, proprio perchè spesso nella società italiana si sente parlare di diritto alla salute ma non sempre viene garantito;  e quando hai una malattia inesorabile come la Sla, e quando devi spendere migliaia di euro in medicine, vivere con una pensione è impossibile. L’appello che abbiamo voluto fare noi, ma anche in seguito La Nuova Sardegna che ha pubblicato la lettera del Signor Paolo, non è servito a molto e per questo lo rinnoviamo e proviamo a sensibilizzare tutti i cittadini affinchè si arrivi ad una soluzione definitiva.

Paolo vive insieme alla moglie e al suo cagnetto, con una piccola pensione. Attualmente le sue condizioni sono peggiorate, ma riesce ancora a parlare autonomamente. Paolo sperimenta la terapia del dolore e si reca a Monserrato dove un medico nerurologo si è offerto di fare da referente.  Spende diverse centinaia di euro per i medicinali, vive con il resto, con grande coraggio e un sostegno fondamentale e costante della moglie. A quella lettera che Paolo pubblicò, ha risposto una signora dal buon cuore che ha trovato per lui una sistemazione provvisoria visto lo sfratto imminente. Ma per Paolo, che ha bisogno di vedere la luce e di respirare aria pulita,  quegli abbaini non possono sostituire una finestra, e aprire la porta di casa per ossigenare l’ambiente non è il massimo.

Sappiamo che è difficile trovare un appartamento che sia economico e che non abbia barriere architettoniche, ma il passaparola conta tantissimo e l’interesse degli algheresi alla sua vicenda è stato importante, lo ha commosso molto. Il signor Paolo, si è adeguato, ma il sogno di un piccolo appartamento senza alcuna pretesa, resta li, nel cassetto. E questo cassetto ha voluto aprirlo davanti ai suoi concittadini, perchè sa e spera che la solidarietà diventi una stretta di mano concreta.

Alessandra Mura, 11 Marzo 2014