«Alghero Capitale cultura, il rischio di scivolare su una buccia di banana è enorme»

L'opinione di Andrea Delogu, portavoce di Forza Italia Alghero

Oggi a Roma l’audizione della nostra città al Ministero dei Beni Culturali per presentare il progetto Alghero in vista della scelta della capitale italiana della cultura 2018. Alghero si presenta con degli assets di indiscutibile valore : Museo del Corallo, Il MuseoArcheologico della Città, il Museo Manno, Il restauro delle Torri, il restauro del Teatro civico (oggi inspiegabilmente chiuso), la riqualificazione del complesso di San Michele, il polo universitario nell’ex ospedale civile e nel monastero di Santa Chiara, l’Alghero Card (purtroppo abbandonata) per valorizzare visitare tutti i siti archeologici, ambientali e museali della città, l’apertura della sede della Generalitat de Catalunya, la valorizzazione della nostra identità e specificità di cultura e di lingua, il sito di promozione turistica Alghero Turismo, il finanziamento per il piano di fattibilità di Alghero Creativity con il recupero dell’ex caserma dei carabinieri e dell‘ex cotonificio, e potremo continuare a lungo.

E’ bene evidenziarlo, tutte opere della Giunta Tedde, perché nei dieci anni di amministrazione del centro destra, dal 2002 al 2011, tanto si è fatto, in termini di opere, di reperimento di finanziamenti, di costituzione di un organismo apposito come la Fondazione Meta, di messa a sistema ed implementazione del sistema culturale e della sua interazione con gli organismi, come l’Area Marina Protetta ed il Parco di Porco Conte, rivolti alla tutela e allo sviluppo delle ricchezze ambientali. Tutto ciò fa si che Alghero oggi possa davvero ambire al titolo di vincitrice! C’è purtroppo il rischio che la commissione oltre a vedere le potenzialità di Alghero, entri anche nel merito di come queste ricchezze siano gestite ed allora il rischio di scivolare su una buccia di banana è enorme e non avremo più alcuna possibilità di vittoria, perdendo un’occasione enorme. Il Teatro chiuso, il Museo Archeologico aperto senza nessuna programmazione gestionale, il Museo del Corallo lasciato al suo oblio.

Il complesso San Michele al Quarter ancora oggi desolatamente vuoto nelle sue splendide sale nei suoi atelier, nei suoi locali che potrebbero anche solo essere locati ed ospitare attività culturali, di promozione del territorio, di valorizzazione del settore agro alimentare, magari in combinazione con un progetto di utilizzo e valorizzazione delle torri aragonesi, anche esse desolatamente abbandonate a se stesse, la mancanza di una vera rete museale, il recupero della ex caserma dimenticato e gestito con modalità che ancora gridano vendetta, nessuna vera programmazione artistica, culturale di eventi a lungo respiro. Si è vero, il nostro sindaco è un campione della comunicazione virtuale, è capace di vendere la fontana di Trevi, ma in questo caso occorre anche concretezza, progetti reali, capacità propulsiva e capacità di mettere in rete tutto ciò che è cultura in città, a partire dai tanti, validi, capaci operatori del settore. Ed invece all’orizzonte, di tutto questo, non si vede niente, solo parole.

10 Gennaio 2017