Aeroporto, sindacati: «No a privatizzazione al buio»

In una nota stampa, la Segreteria Territoriale Sassari-Olbia di Uiltrasporti esprime dubbi e preoccupazioni riguardo il futuro dell'aeroporto di Alghero.

Si è fatto un gran parlare intorno alla privatizzazione dell’Aeroporto di Alghero. Dal Piano Industriale, commissionato in fretta e furia a una Società di Milano e approvato e secretato da un CDA in regime di proroga su proroga (anzichè licenziato per scadenza dei termini), alla Decisione dell’Unione Europea del 29 luglio 2016, che assolve per la seconda volta Alghero (non Cagliari e Olbia), ma condanna ben 15 compagnie aeree (e non la sola Ryanair) alla restituzione dei fondi ex. legge 10, ora orfana di padri e madri.

Soldi che le compagnie in qualche maniera dovranno rifondere alla Regione Sardegna, responsabile di aver sbagliato lo strumento del SIEG, non avendo predisposto alcun bando di gara necessario per un suo corretto utilizzo.

Una procedura che nulla ha invece eccepito sull’altro modello possibile, il PIEM, legato a determinate condizioni, che ad Alghero si verificano, da sempre osteggiato dalle attuali miopi politiche regionali, complice l’impreparazione la confusione tra PIEM e SIEG anche fra esponenti politici, imprenditoriali e dei Mass Media.

Per la pubblica Alghero il bistrattato PIEM, attraverso lo studio del Test MEO correlato, ha portato alla prima assoluzione dell’operato dello Scalo (ad eccezione dei marginali Germanwings e Meridiana).

Sempre per Alghero, attraverso una simulazione di Test MEO condotta da autorevoli esperti aggiornata alle linee guida esistenti, un investimento pubblico di circa 3 milioni di euro, porterebbe a un immediato incremento di 900mila passeggeri l’anno: un costo incrementale irrisorio rispetto ai ricavi derivanti, che solo il Pubblico Investitore in Economia di Mercato (e non altri) sarebbe autorizzato a sostenere, senza indugi per tramite della Società di Gestione, fino ad oggi totalmente pubblica.

Laddove la quota di partecipazione Pubblica nelle Società di Gestione fosse inferiore, automaticamente e in modo proporzionale, il Privato dovrebbe contribuire attraverso studi riparametrati per la sua quota parte, avendo benefici diversi.

Oltretutto un privato che detiene la maggioranza delle quote societarie, potrebbe ragionevolmente optare per bloccare a priori qualsiasi procedura PIEM, senza darne conto, bloccando di conseguenza anche l’intervento pubblico.

Nell’attuale bando di cessione delle quote So.Ge.A.Al. SpA, qualsiasi acquirente non ha particolari vincoli in materia, divenendo l’ incontrastato padrone di un Aeroporto già ristrutturato, dove nel solo 2016 i lavori di rifacimento appaltati e finanziati con soldi esclusivamente pubblici (ben quattro procedure aperte) valgono decine di milioni di euro.

Non si può poi non ricordare le ultime due manifestazioni d’interesse di Agosto 2016, per un totale di oltre 400mila euro, per comperare circa 20 televisori da 55 e 70 pollici, per comunicazioni commerciali e istituzionali, oltre a un pannello multimediale.

E questo mentre il Gestore continua a mortificare le attività Aviation, e da oltre un’anno, anzichè osservare strette e inderogabili regolamentazioni sulla Sicurezza del Trasporto Aereo ENAC del 2015, di mese in mese ignora i rilievi emessi dagli Enti Monitori su numerose e reiterate inadempienze, al cui interno va considerato l’ulteriore quanto goffo tentativo di inserire Imprese di Sicurezza terze, prive dei necessari titoli, in importanti Servizi, senza procedure ad evidenza pubblica, aumentando costi a discapito del servizio e mortificando il personale Sogeaal già in forza e formato, considerato da qualcuno alla stregua dei portieri di un condominio.

Il tutto in tempi in cui il rosso caratterizza i bilanci dell’odierno Management, con una finta messa in sicurezza della So.Ge.A.Al promessa dalla politica regionale, la stessa che tarda a rendere operativo il Piano Regionale dei Trasporti malgrado giaccia nei cassetti dal 2008, e che esclude il territorio rigettando le fondate ed eterogenee richieste di ripensamento di questa privatizzazione a scatola chiusa.

Altrove la beffa della presentazione del piano industriale Ryanair, esclude diplomaticamente la Sardegna (i tagli sono confermati), salvo le immancabili parole di circostanza simili alle pause di riflessione tra ex fidanzati.

Il quadro è deprimente: piano industriale So.Ge.A.Al. quarto segreto di Fatima (tranne che per i propensi ad atti di fede), le Relazioni Industriali annientate dal management (che in barba a quanto richiesto da UILTRASPORTI, da Filt CGIL e da UGL Trasporto Aereo, ha assunto a piacimento e senza concorsi), Decisione UE del 29 luglio 2016 TOP SECRET.

Il futuro della massima industria del Nord Ovest è in pericolo: questi presupposti non autorizzano nessuno a essere fiducioso e ottimista. Uiltrasporti auspica trasparenza e lungimiranza su tali importanti tematiche, avendo a cuore i livelli occupativi, per crescere organicamente e in modo equilibrato insieme al Sistema Territorio.

Cosa diversa rispetto ad attribuire la preferenza in soluzioni private e/o pubbliche che in molti usano per partito preso, senza considerare che i risultati in termini di lavoro ed economia sono conseguenza diretta di una gestione politica, imprenditoriale e sindacale che lavorano all’unisono e in modo organico.

24 Agosto 2016