Aeroporto di Alghero: 10mila firme contro la privatizzazione

La raccolta firme messa in piedi dal deputato di Unidos, Mauro Pili, ha raccolto un discreto successo. «La privatizzazione dell'aeroporto di Alghero costituirebbe un vero e proprio salto nel vuoto».

“Fermate la privatizzazione truffa dell’aeroporto di Alghero. Diecimila No, di cui oltre 6.000 nella piattaforma internazionale chang.org e quasi 4.000 nella petizione avviata poco prima di ferragosto tra i commercianti e gli operatori della città catalana. A Cagliari, intanto, nel silenzio più totale, prosegue la fuga di Ryanair che ignora del tutto lo scalo cagliaritano, escludendolo da ogni nuova rotta e ignorandolo del tutto nella promozione olimpica degli 8 euro. Una mobilitazione imponente contro un piano devastante che costituirà un punto di non ritorno per lo scalo algherese. La privatizzazione dell’aeroporto di Alghero costituirebbe un vero e proprio salto nel vuoto che impedirebbe qualsiasi ipotesi di rilancio concreto dei voli low cost. La mobilitazione che proseguirà per tutto il mese di agosto e sarà trasmessa ai destinatari, ministro dei Trasporti e Presidente della regione, prima della nuova scadenza del bando della privatizzazione. Una risposta importante contro la svendita agli amici dei compagni dell’aeroporto della Riviera del Corallo che stanno privatizzando un aeroporto per giochi sotterranei tesi a favorire altri scali e altri interessi”. Lo ha detto il deputato di Unidos Mauro Pili denunciando il gravissimo disimpegno su Cagliari della compagnia Ryanair e nel contempo gli importanti risultati della petizione che chiede il blocco della privatizzazione dell’aeroporto di Alghero.

“La decisione con la quale la commissione europea in data 25.9.2015 ha dichiarato legittimi i contributi co-marketing destinati alle compagnie low cost prevede una condizione essenziale della legittimità dei contributi co-marketing: soddisfacimento del requisito di aeroporto pubblico. Per questo motivo – ha proseguito Pili – la petizione sottoscritta da oltre 10.000 sardi, chiede l’immediata revoca delle procedure di privatizzazione dell’aeroporto di Alghero con il mantenimento del regime pubblico della proprietà”.

“Il disastro di Alghero si sta reiterando in dimensioni anche più rilevanti nei numeri assoluti sull’aeroporto di Cagliari dove il disimpegno di Ryanair è evidente. Non solo non si parla dello scalo cagliaritano nelle strategie future ma soprattutto risulta escluso da qualsiasi nuova rotta di quelle annunciate ieri così come risulta del tutto escluso nella promozione olimpica degli 8 euro. A dimostrazione che la situazione di Cagliari sia ancora più grave è dato dal fatto che nella promozione è stata inserita Alghero con un solo modesto volo verso Pisa. Cagliari nemmeno nominata. Zero promozione. E’ evidente – ha detto Pili – a tutti che dopo la condanna di Ryanair su Cagliari per la gestione demenziale della Regione dei voli low cost la compagnia irlandese prepari le valigie anche dallo scalo cagliaritano, con il silenzio di tutti. Si sta cancellando anche su Cagliari un grande potenziale di sviluppo che rischia di provocare un vero e proprio tsunami economico per l’intero sud Sardegna. Nell’annuncio delle nuove 44 rotte Cagliari non è stata mai nominata e soprattutto nessuno si è premunito di chiarire la posizione dello scalo cagliaritano, visto che è l’unico condannato duramente per i contributi concessi maldestramente dalla regione”.
“E’ fin troppo evidente – prosegue Pili – che Ryanair dinanzi ad una condanna di svariati milioni che dovrà restituire non abbia nessuna intenzione di proseguire a rischiare senza avere nessuna certezza sulle condizioni di gestione dei voli low cost in Sardegna. Il caso di Cagliari è emblematico di quanto succederà ad Alghero senza un aeroporto pubblico. Ryanair è stata condannata a restituire i contributi su Cagliari per due sostanziali ragioni: la regione ha concesso soldi pubblici ad un aeroporto giuridicamente privato e i contributi sono stati superiori a quelli che il metodo di calcolo (meo) aveva reso legittimi ad Alghero. Se anche l’aeroporto di Cagliari non sarà riportato sotto il regime pubblico è evidente che il problema sarà irrisolvibile almeno che non si trovino investitori interessati a spendere milioni di euro di contributi co-marketing senza trarne nessun diretto beneficio”.

“Lo capisce anche un cretino che una società aeroportuale privata guarda solo ai conti aziendali in senso stretto mentre lo sviluppo territoriale non può essere affidato alle tasche dei privati. Su Cagliari com’è noto ruotano altri affari legati alle volumetrie intorno all’aeroporto di diretta e indiretta pertinenza dello sviluppo aeroportuale. Affari speculativi, dalla vecchia Fas alle aree immobiliare circostanti, tutto a scapito dello sviluppo reale dell’aeroporto in chiave di attrazione turistica economica. Il silenzio sullo scalo cagliaritano è disarmante e il lento e inesorabile allontanamento di una compagnia come Ryanair sta passando sotto silenzio totale. Un danno che ha già fatto perdere allo scalo sardo il 30 per cento di passeggeri sulle rotte internazionali. Un disastro – conclude Pili – di cui ancora non si percepiscono gli effetti devastanti. L’assordante menefreghismo generalizzato sul futuro dello scalo del Sud Sardegna sarà letale per il futuro dell’isola”.

19 Agosto 2016